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L’assicurazione contro i furti in ambiente domestico deve essere scelta con estrema attenzione, documentandosi scrupolosamente sulle sue caratteristiche in quanto sono molte le situazioni in cui il premio non viene rimborsato.

Condizioni per scegliere un’assicurazione furti in casa

In Italia più di venti abitazioni vengono svaligiate ogni ora, un valore decisamente allarmante che spinge un sempre maggiore numero di persone a stipulare una polizza assicurativa per i furti domestici. Le clausole contrattuali prevedono numerose limitazioni, tra cui la disattivazione dell’allarme, lo smarrimento delle chiavi di casa, la scadente qualità degli infissi oppure la loro inadeguata manutenzione, il tipo di furto che si subisce e il tempo in cui l’abitazione rimane disabitata.

Tra franchigie, massimali ed esclusioni, alla fine i requisiti per poter venire risarciti si riducono a casi molto selezionati, che ogni compagnia assicurativa deve riportare chiaramente al momento della firma del contratto. Pertanto, prima di scegliere il tipo di assicurazione per la casa è consigliabile leggere con pazienza tutte le specifiche della polizza.

Il problema dei massimali

Solitamente un’assicurazione per la casa è tenuta a rimborsare i furti sia per quanto riguarda i beni sottratti, sia in relazione agli eventuali danni al contesto abitativo prodotti dall’effrazione.

Il tipico massimale di 5000 euro (che costa circa 5/8 euro al mese) esclude gioielli e preziosi, che richiedono un’apposita garanzia, e non comprende neppure opere d’arte e oggetti d’antiquariato. La clausola che prevede una copertura anche per questi beni implica una spesa suppletiva variabile a seconda della compagnia assicurativa e che deve venire specificata al momento della stipula. Presupposto indispensabile è quello di servirsi di una valutazione attendibile dei beni da assicurare, che garantisca il valore reale degli oggetti.

Il problema degli infissi e del sistema d’allarme

Per quanto riguarda gli infissi, di solito le compagnie assicurative richiedono che essi siano dotati di sistemi d’apertura unicamente interni oppure che le finestre siano protette da inferriate e che le porte siano blindate. Nel caso in cui, dopo il furto, i periti dell’assicurazione constatassero la non adeguatezza dei sistemi di protezione, con ogni probabilità non emetterebbero il premio oppure ne abbasserebbero l’importo.

Anche le caratteristiche costruttive degli immobili costituiscono altrettanti fattori limitanti nel contesto assicurativo; esistono infatti numerose clausole che riguardano la struttura delle pareti esterne e dei tetti, che devono garantire determinati requisiti funzionali, come l’impiego di cemento armato e di materiali ignifughi. La presenza di un impianto d’allarme consente una riduzione sull’importo della polizza, ma, qualora non risulti attivo al momento del furto, provoca una netta riduzione della cifra rimborsabile.

Il problema della perdita delle chiavi di casa

Condizione necessaria per il rimborso del premio assicurativo è che il furto sia avvenuto attraverso un’effrazione con segni visibili di scasso; se al contrario il ladro ha potuto entrare nell’abitazione utilizzando le chiavi che il proprietario ha perduto, la polizza non viene ritenuta valida e non si ha diritto a nessun rimborso.

Inoltre i beni preziosi non devono essere accessibili, ma al contrario è necessario che si trovino in cassaforte o in altri nascondigli sicuri e non agibili, sempre pena il non risarcimento assicurativo. Se poi l’autore del furto è un parente (fino al terzo grado) la polizza non copre eventuali furti, mentre se si tratta di un domestico regolarmente assunto, il premio viene emesso.

Problemi di gestione dell’abitazione

Quando i ladri si presentano come persone rispettabili, suonando al campanello spacciandosi per falsi venditori, tecnici o anche operatori sanitari, le assicurazioni solitamente emettono rimborsi soltanto per gli over 65 anni. Se il furto avviene alla presenza dei proprietari, la polizza è tenuta a rimborsare soltanto una parte del premio, mentre il rimborso è totale quando sia stata commessa un’effrazione, sempre con i proprietari presenti (magari se addormentati).

Attenzione anche alla durata del tempo in cui la casa rimane disabitata, dato che molte compagnie non assicurano abitazioni incustodite per più di due mesi in quanto tale periodo viene considerato troppo prolungato. Infine è necessario documentarsi con attenzione sul problema delle dimore saltuarie (come le case vacanza) per chiarire se l’assicurazione copra soltanto il periodo in cui l’abitazione è abitata.