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Bonus facciate, come usufruirne

Bonus facciate, come usufruirne

Il Bonus facciate nel Decreto Rilancio
Il Decreto rilancio è legge dal 17 luglio, e dopo lunghi iter parlamentari (è in vigore dallo scorso maggio, decreto legge 19 maggio 2020, n. 34), il testo è quello definitivo, così come sono definite una volta per tutte le regole per il Superbonus 110%.

La novità più grossa consiste nel fatto che la cessione del credito potrà essere seguita anche per il bonus facciate al 90% oltre che per tutti gli altri interventi edilizi per i quali è prevista la detrazione del 50%, per l’Ecobonus 65% e per gli interventi agevolabili al 110% con il Superbonus.

> Leggi tutti i dettagli sul Superbonus 110%

Cos’è il Bonus facciate
Il Bonus facciate è una detrazione in vigore dal 2020, aggiuntiva rispetto a tutte le altre già esistenti (ecobonus, detrazioni ristrutturazioni, sismabonus, bonus mobili) e riservata agli interventi che riguardano il decoro architettonico. Riguarda tutti gli edifici privati, dalla villetta al condominio, gli interventi edilizi, anche di manutenzione ordinaria, il recupero o il restauro della facciata. È nell’Articolo 25 della Legge di Bilancio 2020 che sono state definite le regole per il Bonus facciate, per il 2020. Poi, nei mesi iniziali dell’anno, sono state definite altre regole e precisazioni, nella Circolare e nella Guida delle Entrate (consultabili sotto).

Abbiamo realizzato un eBook con tutte le NOVITÀ (e le conferme) in materia fiscale che riguardano l’edilizia. Tra queste, prima di tutto, il Bonus facciate.

BONUS FACCIATE E AGEVOLAZIONI FISCALI 2020 IN EDILIZIA
Lisa De Simone, 2019, Maggioli EditoreEsordisce dal 1° gennaio 2020 il nuovo Bonus Facciate che garantisce un super sconto fiscale del 90% per il miglioramento e l’abbellimento delle facciate degli edifici. Nella Manovra Finanziaria 2020 non c’è solo questa importante novità. Accanto al super bonus,…

Bonus Rilancio, come ottenere uno sconto del 110% per i lavori in casa e in condominio

Bonus Rilancio, come ottenere uno sconto del 110% per i lavori in casa e in condominio

Il decreto Rilancio è stato approvato definitivamente e diventa legge.
Grazie e questo provvedimento i cittadini potranno realizzare lavori  con un vantaggio fiscale immediato intervenendo su immobili privati o parti comuni condominiali. E’ infatti prevista load cessione del credito alla ditta committente o ad un istituto di credito che farà fronte alle spese rivalendosi poi sullo stato con la formula del recupero d’imposta.
Per dettagli più precisi, ecco il testo completo della legge. in

 

MES-senato
Assicurazione furti in casa, cosa copre e come sceglierla

Assicurazione furti in casa, cosa copre e come sceglierla

L’assicurazione contro i furti in ambiente domestico deve essere scelta con estrema attenzione, documentandosi scrupolosamente sulle sue caratteristiche in quanto sono molte le situazioni in cui il premio non viene rimborsato.

Condizioni per scegliere un’assicurazione furti in casa

In Italia più di venti abitazioni vengono svaligiate ogni ora, un valore decisamente allarmante che spinge un sempre maggiore numero di persone a stipulare una polizza assicurativa per i furti domestici. Le clausole contrattuali prevedono numerose limitazioni, tra cui la disattivazione dell’allarme, lo smarrimento delle chiavi di casa, la scadente qualità degli infissi oppure la loro inadeguata manutenzione, il tipo di furto che si subisce e il tempo in cui l’abitazione rimane disabitata.

Tra franchigie, massimali ed esclusioni, alla fine i requisiti per poter venire risarciti si riducono a casi molto selezionati, che ogni compagnia assicurativa deve riportare chiaramente al momento della firma del contratto. Pertanto, prima di scegliere il tipo di assicurazione per la casa è consigliabile leggere con pazienza tutte le specifiche della polizza.

Il problema dei massimali

Solitamente un’assicurazione per la casa è tenuta a rimborsare i furti sia per quanto riguarda i beni sottratti, sia in relazione agli eventuali danni al contesto abitativo prodotti dall’effrazione.

Il tipico massimale di 5000 euro (che costa circa 5/8 euro al mese) esclude gioielli e preziosi, che richiedono un’apposita garanzia, e non comprende neppure opere d’arte e oggetti d’antiquariato. La clausola che prevede una copertura anche per questi beni implica una spesa suppletiva variabile a seconda della compagnia assicurativa e che deve venire specificata al momento della stipula. Presupposto indispensabile è quello di servirsi di una valutazione attendibile dei beni da assicurare, che garantisca il valore reale degli oggetti.

Il problema degli infissi e del sistema d’allarme

Per quanto riguarda gli infissi, di solito le compagnie assicurative richiedono che essi siano dotati di sistemi d’apertura unicamente interni oppure che le finestre siano protette da inferriate e che le porte siano blindate. Nel caso in cui, dopo il furto, i periti dell’assicurazione constatassero la non adeguatezza dei sistemi di protezione, con ogni probabilità non emetterebbero il premio oppure ne abbasserebbero l’importo.

Anche le caratteristiche costruttive degli immobili costituiscono altrettanti fattori limitanti nel contesto assicurativo; esistono infatti numerose clausole che riguardano la struttura delle pareti esterne e dei tetti, che devono garantire determinati requisiti funzionali, come l’impiego di cemento armato e di materiali ignifughi. La presenza di un impianto d’allarme consente una riduzione sull’importo della polizza, ma, qualora non risulti attivo al momento del furto, provoca una netta riduzione della cifra rimborsabile.

Il problema della perdita delle chiavi di casa

Condizione necessaria per il rimborso del premio assicurativo è che il furto sia avvenuto attraverso un’effrazione con segni visibili di scasso; se al contrario il ladro ha potuto entrare nell’abitazione utilizzando le chiavi che il proprietario ha perduto, la polizza non viene ritenuta valida e non si ha diritto a nessun rimborso.

Inoltre i beni preziosi non devono essere accessibili, ma al contrario è necessario che si trovino in cassaforte o in altri nascondigli sicuri e non agibili, sempre pena il non risarcimento assicurativo. Se poi l’autore del furto è un parente (fino al terzo grado) la polizza non copre eventuali furti, mentre se si tratta di un domestico regolarmente assunto, il premio viene emesso.

Problemi di gestione dell’abitazione

Quando i ladri si presentano come persone rispettabili, suonando al campanello spacciandosi per falsi venditori, tecnici o anche operatori sanitari, le assicurazioni solitamente emettono rimborsi soltanto per gli over 65 anni. Se il furto avviene alla presenza dei proprietari, la polizza è tenuta a rimborsare soltanto una parte del premio, mentre il rimborso è totale quando sia stata commessa un’effrazione, sempre con i proprietari presenti (magari se addormentati).

Attenzione anche alla durata del tempo in cui la casa rimane disabitata, dato che molte compagnie non assicurano abitazioni incustodite per più di due mesi in quanto tale periodo viene considerato troppo prolungato. Infine è necessario documentarsi con attenzione sul problema delle dimore saltuarie (come le case vacanza) per chiarire se l’assicurazione copra soltanto il periodo in cui l’abitazione è abitata.